La vicenda del Piano regionale triennale del turismo 2021-2023 che rischia di penalizzare Gradara, Gabicce e Pesaro si è chiarita con inusuale velocità: avevano ragione le amministrazioni di queste tre città a lanciare l’allarme.
Curiosamente la conferma di questo arriva proprio dai consiglieri regionali di centrodestra che si sono affannati ad intervenire per difendere le scelte regionali. Purtroppo per loro, i comunicati che hanno inviato finiscono per confermare gli allarmi lanciati.
I fatti in breve: nell’elenco dei “Grandi Attrattori Turistici” del Piano del turismo passato nella Commissione competente le località costiere del nord non sono menzionate. A questa incredibile mancanza il centrosinistra ha provato a rimediare con un percorso tutto istituzionale e appropriato cioè proponendo alcuni emendamenti durante l’iter di approvazione in commissione.
Questi tentativi istituzionali, costruttivi e non polemici, hanno ricevuto solo una porta sbattuta in faccia.
Come avrebbe fatto chiunque nella loro posizione e come era loro preciso dovere i sindaci di Gradara e Gabicce e l’assessore alla Bellezza di Pesaro hanno denunciato questa incredibile omissione.
In tutta risposta sono stati politicamente aggrediti dai consiglieri regionali Baiocchi, Rossi e Putzu.
Questi, nella foga di affastellare insulti, sarcasmo malriuscito e altre amenità (citiamo: “sindrome di Calimero”, “attacchi isterici”, “farneticazioni”) devono aver messo meno energia nello scegliere quello ciò che dovevano dire.
Andrea Putzu, che è anche presidente della Commissione che ha licenziato l’atto incriminato, da un lato accusa i sindaci e l’assessore di “assurde farneticazioni” ma contemporaneamente ammette che nell’approvazione in Consiglio la Giunta presenterà un emendamento per rimediare alla mancanza denunciata proprio dai sindaci e dall’assessore. Provasse a rileggere i comunicati prima di inviarli.
Più interessante ancora, sebbene più sconclusionato, l’intervento di Baiocchi, questi non dice nulla di rilevante sull’oggetto del contendere ma apre il suo intervento con una affermazione assurda e inquietante che sinistramente lascia intravedere il retro pensiero che lo anima: a suo dire Pesaro sarebbe in atto «un attacco isterico dettato dalla consapevolezza di non governare più e di conseguenza non vedere riconosciute tout court le proprie richieste come avveniva in passato», ben sintetizzabile da un «Pesaro si lamenta solo perché era abituata troppo bene nel suo rapporto con la Regione». Dal che si evince che l’ardito consigliere si è caricato sulle sue robuste spalle il nobile compito di fare abituare la nostra città molto male.
Quanto sia politicamente scivoloso questo atteggiamento risentito nei confronti della sua stessa città lo scoprirà probabilmente lo stesso consigliere, noi ci limitiamo a domandarci increduli quale potrebbe essere la colpa che Pesaro e questo territorio dovrebbero espiare.
Nel frattempo, nel Consiglio di oggi approviamo l’Ordine del giorno proposto dall’assessore alla Bellezza Vimini congiuntamente ai Sindaci di Gradara e Gabicce e le relative maggioranze consiliari. Si è chiesto con forza che vengano accettati nella prossima seduta consiliare gli emendamenti precedentemente bocciati in Commissione Turismo in regione. La destra esce dall’aula e continua con questo atteggiamento anti-Pesaro, utilizzando un linguaggio violento e ostile, a discapito della cultura e del turismo del nostro territorio.